Forse Guy Ritchie si sta trasformando in Wes Anderson, o almeno nella sua versione violenta e poliziesca. La maniera in cui con crescente entusiasmo il suo cinema gangster sia passato da intrecci elaborati ad abbigliamenti elaborati tra Lock & Stock, The Snatch, Rocknrolla e ora The Gentlemen somiglia alla maniera in cui Anderson coordina tutto sui suoi set. Solo che Ritchie lo fa con ironia, usa l’abbigliamento come strumento antifrastico: più i personaggi sono ben vestiti, più è probabile che siano boss mafiosi; più sono ridicoli nell’abbigliamento, più sono pericolosi; più sono sobri nel vestire, più è probabile siano miliardari. Tutto con un livello di ricercatezza che a tratti sembra essere il punto stesso del film.