Alla base di The Lodgers c’è un intreccio che poteva pure appartenere ad un altro genere ma che ha scelto la cornice dell’horror per presentarsi. E probabilmente ha fatto male.

Ci sono due fratelli che vivono in una specie di malata comunione in un maniero irlandese degli anni ‘20. Non possono allontanarsi, non possono mollarsi, non possono contravvenire ad una serie di “regole della casa” come quella di chiudersi nelle proprie stanze dopo una certa ora. È come se, nonostante siano adulti, vivano ancora in una condizione di bambini, soggetti a quelle regole. Ma i genitori non ci sono più, o almeno si può dire che non siano più tra i vivi.

E dire che è proprio qualcosa nel passato di questi due fratelli, qualche colpa dei genitori, a causare la loro situazione che verrà sbloccata (in peggio) dall’arrivo di un uomo nella vita di lei. È qui che The Lodgers poteva anche essere raccontato non come un horror, nel momento in cui fa della sua paura un modo per mettere in scena il desiderio di ...