Nulla è più in primo piano in The Party dell’atteggiamento snob e vetero-borghese di Sally Potter. Nella sua commedia sulle ipocrisie e falsità della classe medio-alta, le sue fisse e la girandola di bugie, tradimenti e svelamenti che un evento tragico scatena, ad emergere realmente è il piacere fuori dal tempo che Sally Potter prova (e i suoi attori condividono con gioia) nel criticare l’altissima borghesia intellettuale da un punto di vista che non si comprende come possa essergli esterno. A tutti gli effetti, il personaggio della regista di una commedia in bianco e nero piena di grandi attori che fa la satira della classe dirigente su un impianto quasi teatrale, poteva stare in The Party e anzi sarebbe stato il più trito della compagnia.

Non che lo avrebbe migliorato, solo un miracolo poteva.

Questo film che proviene dal passato del cinema senza l’allure e la forza dei classici ma con anzi l’impeto retroguardista del cinema che non si è aggiornato e intende metodicamente trascurare ...