Dev’essere stato un abstract fantastico quello tramite il quale The Silent Man è stato approvato. L’idea alla base del film, lo spunto da cui parte, pare infatti più che adeguato: un dramma molto teso, tutto uffici, intercettazioni e intrighi politici, che racconti una storia vera, quella di Mark Felt ovvero Gola Profonda, l’informatore che fece uscire le informazioni determinanti riguardo lo scandalo Watergate, quelle che segnarono la fine prematura della presidenza Nixon.

Tutt’altra cosa purtroppo è la sceneggiatura che mescola malissimo gli ingredienti fondamentali e prende la decisione che meno sarebbe lecito aspettarsi. Basandosi sul libro co-scritto dallo stesso protagonista (che nel 2005 è venuto allo scoperto), Peter Landesman scrive un thriller senza suspense e un dramma in cui non sentiamo mai il dramma. Forse, con il senno di poi, non era l’idea migliore affidare qualcosa di così sofisticato e da giocarsi sul confine sottile tra legale e illegale, morale e amorale, personale...