Dopo dieci anni The Strangers ha anche lui il suo sequel che ne amplia i presupposti. Non più una casa ma un villaggetto residenziale fatto di pessime case facili da violare. Gli individui mascherati rimangono, come rimane il mistero che guida le loro azioni. Perché irrompono nella vita della famiglia protagonista? Perché vogliono ucciderli? Cosa li lega tra loro? Il film originale non rispondeva a nulla, si limitava a proporre una situazione di tensione come se la cogliessimo in media res, dopo l’inizio e prima della fine. Era un gioiello di sbriciolamento di tutte le sicurezze su cui sono fondate le società occidentali (inviolabilità della proprietà, sicurezza familiare, certezza dell’intervento delle forze dell’ordine…). Questo invece è un film più nichilista e decisamente meno sofisticato.

Fin dall’inizio Johannes Roberts guarda a Carpenter, usa quel tipo di colonna sonora, quell’asciuttezza e quell’attenzione ad inserire il massacro in una cornice che abbia un senso drammatu...