Rivista, corretta e completamente “ridisegnata” con un casting più accorto e vicino alla sensibilità contemporanea riguardo la rappresentazione della donna, la Lara Croft che aveva esordito nel 2013 nei videogiochi ora arriva anche al cinema. E rispetto all’omonimo videogame il medesimo spunto di trama (la regina giapponese Himiko sepolta presso un’isola piena di insidie su cui naufragare e in cui dover sopravvivere per diventare un’avventuriera) diventa una ricerca di un padre che aveva intrapreso quell’avventura anni prima senza tornare e la genesi di un mondo, che al cinema significa un possibile franchise. Alla fine infatti a nascere non sarà solo Lara (come in ogni origin story guadagnerà il suo “costume” classico anche se tali sono i cambiamenti che treccia e doppia pistola appaiono un po’ fuori tono) ma anche una sua possibile nemesi su cui il film insiste moltissimo: la grande corporation del male in stile Spectre.

Tomb Raider (il film) prevede alcuni oggetti tipici...