L’Australia come il West, un paesino derelitto e minuscolo nel pieno del deserto della vita e del conformismo degli anni ‘50 è teatro di un’epica vendetta. A tornare in città dopo un lungo esilio è una donna, accusata di omicidio quando era bambina e per questo cacciata. Per decenni ha vissuto a Parigi, è diventata stilista e ora torna a casa, da quella madre che tutti considerano matta (e che forse lo è proprio diventata), ingabbiata in una abita che domina il paesino di poche centinaia di anime.
Non è venuta per fare la pace ma per rimettere in pari il conto. Nel suo personale far west però non ci si sfida e non si combatte con pistole e fucili ma con ago e filo.
Fin dall’inizio, da quando la Tilly di Kate Winslet si presenta in scena con un grand’abito che fa apertamente a cazzotti con la natura selvaggia e i paesani bastardi che la circondano, è chiaro che questo è un film in cui un singolo si erge a nuova autorità morale, in cui si combatte per un principio e una visione di mondo....
Aperto come un western ma condotto come una commedia The Dressmaker pare aver capito tutto di come si mescolano i generi. Gli manca solo il finale adatto
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