Toy Story 4
di Josh Cooley
26 giugno 2019
C’è qualcuno che si è perso. Come sempre nel mondo dei giocattoli qualcuno è rimasto indietro nella sequenza d’azione iniziale e va recuperato, ma mentre ciò avviene qualcun altro ancora potrebbe essere perduto per sempre. E del resto il nuovo arrivato, Forky, vorrà perdersi per propria decisione e andrà forzatamente recuperato. È il classico espediente Pixar e in un certo senso il destino dei suoi giocattoli: lottare continuamente per rimanere uniti. O almeno così crediamo.
Toy Story 4 non è il miglior film della serie (né asciutto come il secondo, né umano come il terzo) ma sostiene alla grande il peso della saga e si permette anche l’ambizione di chiuderla modificando quel che pensiamo di sapere sulla vita dei giocattoli, riavvicinando Woody, vero protagonista, al genere che gli appartiene: il western.
Un Luna Park in cui si svolge la gran parte del film suona come le terre selvagge del west in cui esistono giocattoli senza padrone che vivono una vita autonoma e senza legge. Tra di ...
Nonostante sembri apparentemente in linea con gli altri film della serie, Toy Story 4 è un grande cambiamento. Non perfetto, ma efficacissimo
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