Ci sono tre donne dietro Tutte le Volte che ho Scritto ti Amo: Susan Johnson, regista obiettivamente misurata e molto abile nel far coincidere la messa in scena di un mondo colorato con gli stati d’animo dei personaggi (colori sobri per sentimenti sobri, colori forti per sentimenti forti); Jenny Han autrice del bestseller omonimo ma con un titolo originale migliore (To All The Boys I’ve Loved Before); Sofia Alvarez che il libro l’ha adattato abbastanza bene (almeno fino ad un certo punto).
Il risultato è un film originale Netflix che sembra sapere bene dove andare e come farlo, sembra sapere che punto di vista avere e di certo sa descrivere benissimo le dinamiche tra ragazze (meno le controparti maschili) ma incredibilmente non sa essere coerente fino alla fine.
Il risultato è un film originale Netflix che sembra sapere bene dove andare e come farlo, sembra sapere che punto di vista avere e di certo sa descrivere benissimo le dinamiche tra ragazze (meno le controparti maschili) ma incredibilmente non sa essere coerente fino alla fine.
C’è una protagonista che ha scritto diverse lettere mai spedite a ragazzi di cui è stata innamorata, anche anni prima, ormai ha 16 anni e sembra non volersi buttare in nessuna relazione, fino a che non è costretta dal fatto che...
Perfetto fino ad un certo punto Tutte Le Volte Che Ho Scritto Ti Amo non riesce ad arrivare fino alla fine con coerenza
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