L'esordio di Rolando Ravello alla regia è con una sceneggiatura scritta a 4 mani con Massimiliano Bruno, nella quale si cominciano ad intravedere gli elementi che caratterizzano lo storytelling del secondo più che le istanze di regia del primo.
La storia è quella di una famiglia mediamente derelitta che vive in un appartamento nella periferia a Roma, di colpo occupato abusivamente. Un'altra famiglia entra in casa loro e si chiude dentro, senza intenzione di lasciarla. Non possono agire legalmente perchè chi gli affittava la casa non ne era il legittimo proprietario, quindi si attaccano, e per resistere decidono di accamparsi nel pianerottolo, arredandolo come una casa.
Massimiliano Bruno già prima del successo di Nessuno mi può giudicare ha cominciato a lavorare come un germe in tanta nuova commedia italiana, di certo con risultati molto alterni ma sicuramente portando un genere di storie e una modalità produttiva diversa (an...
Il primo film da regista per Rolando Ravello, dopo una vita da caratterista nel cinema italiano, sembra più un'opera di Massimiliano Bruno e rivela le carte di questo tipo di cinema italiano...
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