TYLER RAKE, LA RECENSIONE

Tyler Rake è un duro vecchio stampo con abilità battagliere esagerate e fumettose (e non a caso, ora ci arriviamo) in un mondo ma soprattutto in un cinema moderni. Un soldato con un passato fatto di tragedie che continuano ad alimentare la sua voglia di morte (in una costante rincorsa della propria, come se se l’andasse a cercare), a cui viene assegnato un lavoro che implicherà una scelta etica. La scelta è molto facile, c’è un ragazzino da esfiltrare, è stato rapito e va ripreso, ad un certo punto lo vorranno tutti morto ma lui deciderà di fare di testa propria. E proprio perché la scelta pare molto facile (non ammazzare un ragazzino ma continuare la missione iniziale e cercare di salvarlo), il film si assicura di mostrarci inizialmente che la gang mafiosa che lo vuole morto mentre lancia bambini dal tetto dei palazzi per spaventare e costringere a parlare i loro soci. Gente cattiva scaricata con il camion proprio, volti da vicoli sporchi e un intreccio di p...