Più che un film Una Giusta Causa è un progetto con diverse finalità. È una storia politica sulla conquista del diritti all’uguaglianza di uomini e donne davanti alla legge, è un veicolo per Felicity Jones (che interpreta una persona realmente esistita, dettaglio sempre importante per una carriera) ed è una produzione che ambisce ad arrivare più in là di quel che merita in virtù del suo tema. Tutto questo invece che essere nascosto nei meandri di un film interessante di per sé, è svelato da una sceneggiatura così generica, impostata e ingabbiata nella struttura accademica del cinema americano, da non contenere nemmeno una battuta che possa suonare personale o sentita.
Questo non significa che sia necessariamente un brutto film Una Giusta Causa, è corretto, scorrevole (per quanto un filo lungo) e così usuale da provocare quel piacevole massaggio nel retro del cervello dato dalla ripetizione di ciò che già conosciamo con solo piccoli e limitati elementi di novità.

Nella cornice del novece...