Colmo di discussioni nella savana condotte in giacca e cravatta, di amori e cappelli anni ‘40 e della strana chimica che si instaura tra Rosamund Pike, che pare un po’ troppo avanti negli anni, e David Oyelowo, sempre più simile all’Apollo Creed di Carl Weathers, A United Kingdom è il più convenzionale dei romanzetti (con la ragazza normale e il principe esotico) ammantato di prestigio dalla cornice storica. Infatti nel diventare film la storia di Ruth Williams e Seretse Khama, rispettivamente moglie e re del futuro Botswana che alla fine degli anni ‘40 ha vissuto la difficile battaglia per l’emancipazione del controllo inglese (e per non assorbire le leggi dell’apartheid come molti avrebbero voluto), prende i toni del dramma da History Channel, quella patina rassicurante ed ordinaria che promette autodisciplina e controllo, ma soprattutto un netto e chiaro posizionamento di buoni e cattivi.

Questo genere, quello che più di tutti si esalta con la distanza dal naturalismo portata dal do...