Evidentemente c’era un’immensa coda sulla Salerno-Reggio Calabria.
Il primo film italiano in Concorso firmato da Francesco Munzi sembra un episodio lungo della fiction Sky ispirata al capolavoro di Matteo Garrone a sua volta liberissimo adattamento dal best-seller di Roberto Saviano.
Si sfregheranno le mani tutti quelli che, giustamente, sostengono oggi quanto il cinema stia subendo, in termini di creatività e livello espressivo, il costante innalzamento del prodotto seriale televisivo. Anche in Italia.
L’inseguimento è finito ragazzi. Ora si tratta di vedere SE il cinema riuscirà a tenere minimamente il passo della tv.
Che il primo film italiano in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia confermi questi pensieri dovrebbe far riflettere e forse anche un po’ deprimere. A seconda dei punti di vista.
E’ la storia di una famiglia calabrese di gangster. Tutti tranne uno: il veterinario primogenito c...
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