Maciste Alpino, di Luigi Romano Borgnetto, Luigi Maggi con supervisione alla regia Giovanni Pastrone

Nota dell’editore: il film è del 1916, abbiamo quindi permesso a Francesco Alò di dare libero sfogo alla sua furia spoileratrice

Maciste solleva tutto: morale, senso patriottico, amici, nemici, bambini (7!), cavalli e perfino due fidanzatini prima dell’ultim fotogramma con sguardo in macchina e ghigno da bambinone esaltato tra Adriano Celentano e Benito Mussolini.

C’era una volta il grande cinema muto italiano. Quello che inventava la carrellata con Cabiria (grazie a Giovanni Pastrone) e quello che realizzava 130 film di propaganda tra la I e la II Guerra Mondiale quando la capitale della celluloide era più Torino che Roma e la Itala Film era più importante della Universal.

Eravamo maestri del cinema all’epoca e il ciclo di Maciste, personaggio nato da una costola di Cabiria grazie alla prestanza di Bartolomeo Pagano, regalava film di grande fattura e arte visiva...