È come una rassegna di barzellette, solo che a questo turno non si prendono di mira i carabinieri ma gli ebrei della zona Trastevere di Roma. Lì abita Leonardo Zuliani, un brillante attivista xenofobo e antisemita che, scomparso nel 2006, ha lasciato di stucco compagni, amici e tutte le organizzazioni di stampo estremista del bel paese.

Pecore in Erba, esordio alla regia di Alberto Caviglia dopo tanta gavetta in seconda unità, si apre con le sigle fittizie di Sky News, un incipit irriverente che stabilisce il tono mockumentary dell’opera. Analogamente a quanto fatto da Lercio ( il regista non nasconde mai l’influenza web sul montaggio della satira), ci viene presentata una storia costruita sui ricordi dell’enfant prodige Leonardo, sin dalla scuola elementare abile nel discriminare il compagno di classe ebreo nonché di divertire (amici e insegnanti) con una serie di bozzetti del tutto simili a quelli simpsoniani di Grattachecca e Fichetto. C’è una costante nella crescita di Leonardo, an...