Non fa mistero della sua natura surreale Les Garçons Sauvages e fin dal primo minuto, una fantastica inquadratura in un bianco e nero dal contrasto esagerato, mescola estetico e fasullo, cartapesta con sabbia, vero e simulato, per raccontare tutte le dimensioni dell’istinto adolescenziale fino alla sua conclusione meno scontata.

La storia è quella di alcuni ragazzi altoborghesi e inquieti di inizio ‘900 che, riuniti in gang, abusano di una donna. Saranno processati sommariamente con una violenza non diversa dalla loro e affidati ad un marinaio che sostiene di poterli rieducare tramite un viaggio da cui potrebbero anche non tornare, e nel quale invece approderanno su un’isola del piacere e non solo.

C’è la domanda che regge anche Arancia Meccanica alla base di questo racconto, quanto siano violenti gli individui e quanto lo possano essere, su di loro, le istituzioni? Ma la varietà e quantità di risposte possibili fornite da questo film piacevolmente delirante, messo in scena mescolando ...