Musiche, voce fuori campo e architettura fosca e gotica da Tim Burton, più una protagonista muta e dai grandi occhi ingenui, fotografata con toni saturi su color correction da Jean-Pierre Jeunet, nei primissimi minuti di The Shape Of Water solo un dettaglio rivela che stiamo guardando un film di Guillermo Del Toro: le sue onnipresenti maioliche bianche spaccate, il segno più evidente del gusto novecentesco di questo autore.

Comincia quindi all’insegna di un altro cinema e di mille ispirazioni uno dei film più in forma di un regista il cui ritorno era atteso da troppo tempo, uno che non era mai sceso così a fondo nel terreno del sentimentale, non aveva mai dimostrato di conoscere così bene i meccanismi dell’amore cinematografico.

Uno dei film più in forma di un regista il cui ritorno era atteso da troppo tempo

Per compiere questa magnifica dimostrazione ha attinto a tutta la sua conoscenza e a tutto il cinema del passato (oltre al suo). Questa volta la creatura mostruosa che affianca la...