Era davvero difficile prevedere che l’autrice di un film a tinte forti ma estremamente originale ed acuto (per non dire proprio sorprendente con quel finale che si ritrova) come The Babadook avrebbe girato un film come The Nightingale, così semplicistico nel proporre non un ragionamento ma un’idea fatta e finita intorno al tema più discusso dal cinema oggi (la situazione della donna) imponendo al pubblico l’adesione tramite una caratterizzazione estrema, tagliata con l’accetta e senza ambiguità di ogni personaggio. Talmente malvagi i colpevoli da non poter empatizzare con loro, talmente immacolati i protagonisti da essere indiscutibili.

Ci sono le brave persone, umane e comprensibili e ci sono i mostri in questo film in cui i personaggi non sono individui ma rappresentanti di categorie (l’uomo bianco dominatore, l’uomo nero minoranza sottomessa, la donna marginalizzata), posizionati dalla regista e sceneggiatrice da una parte e dell’altra della barricata. E sarebbe anche normale avere ...