In Birdman scorre un unico lungo assolo di batteria. Non è una metafora, è proprio così. Gran parte della colonna sonora è un assolo di batteria, un contrappunto incalzante che ben si sposa con i lunghi pianisequenza del film nei quali un attore (una volta famoso per aver interpretato un supereroe, ora in disgrazia) cammina dentro un teatro di posa in 4 giorni di prove frenetiche, violente e assurde dello spettacolo teatrale che ha anche adattato e diretto per giocarsi l’ultima carta. C’è una voce che parla dentro di lui, è quella di Birdman, il personaggio che interpretò, gli parla e lo compiange, lo pungola perchè altri (come Robert Downey Jr.) hanno il successo che dovrebbe avere lui, quello nel cinema che incassa non in queste cretinate intellettuali da 4 soldi.

Ah, oltre a sentire le voci il protagonista sposta oggetti con la mente, ma nessuno lo sa.

La compenetrazione tra tensione, lunghe camminate e dialoghi in steadycam, gli inserti digitali in un film molto realist...