Birdman (o Le Imprevedibili Virtù dell'Ignoranza)
di Alejandro González Iñárritu
5 febbraio 2015
In Birdman scorre un unico lungo assolo di batteria. Non è una metafora, è proprio così. Gran parte della colonna sonora è un assolo di batteria, un contrappunto incalzante che ben si sposa con i lunghi pianisequenza del film nei quali un attore (una volta famoso per aver interpretato un supereroe, ora in disgrazia) cammina dentro un teatro di posa in 4 giorni di prove frenetiche, violente e assurde dello spettacolo teatrale che ha anche adattato e diretto per giocarsi l’ultima carta. C’è una voce che parla dentro di lui, è quella di Birdman, il personaggio che interpretò, gli parla e lo compiange, lo pungola perchè altri (come Robert Downey Jr.) hanno il successo che dovrebbe avere lui, quello nel cinema che incassa non in queste cretinate intellettuali da 4 soldi.
Ah, oltre a sentire le voci il protagonista sposta oggetti con la mente, ma nessuno lo sa.
La compenetrazione tra tensione, lunghe camminate e dialoghi in steadycam, gli inserti digitali in un film molto realist...
Con Birdman Iñarritu firma il suo film più tecnico, più complesso e più riuscito. Una commediona piena di tristezza e disperazione che corre in un unico finto pianosequenza
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.