La Profezia dell'Armadillo
di Emanuele Scaringi
13 settembre 2018
C’erano diversi problemi nel portare La Profezia Dell’Armadillo al cinema, ma il film che doveva inizialmente dirigere Valerio Mastandrea (poi sfilatosi durante la lavorazione e di cui rimane solo un credit in sceneggiatura) e che dopo una storia un po’ travagliata è arrivato alla fine alla Mostra del Cinema di Venezia è un disastro le cui cause non sono da trovarsi nemmeno nel difficile adattamento ma hanno proprio a che vedere con problemi più profondi.
Lo si capisce subito, con la sequenza animata inziale che non è disegnata da Zerocalcare (ma ne scimmiotta lo stile) e se ne ha la conferma dal fatto che il resto del film sembra realizzato proprio con lo stile che il personaggio inventato da Michele Rech dice di odiare, ovvero il cinema italiano tradizionale senza personalità, verve o originalità. Così, alla fine, quando la storia si chiuderà con una morale assente nel fumetto, molto più convenzionale e puerile (trovare un lavoro come passaggio all’età adulta e rimozione del fantasti...
Sbagliato a tutti i livelli cui un film può essere sbagliato, La Profezia Dell’Armadillo è un lento naufragio doloroso da guardare
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.