Vengo Anch'io
di Maria Di Biase, Corrado Nuzzo
8 marzo 2018
Esiste un nuovo stile da comici televisivi in vacanza premio al cinema. Non è più quello donnaiolo che ha dominato negli anni ‘80, ‘90 e per un po’ nei duemila, quello che oggi è portato avanti da Alessandro Siani (ma inizialmente anche da Checco Zalone), fondato sulla comica ricerca di una donna molto bella da parte di un uomo molto simpatico e di poche speranze. È un po’ di tempo che le seconde file dell’umorismo televisivo scelgono di arrivare al cinema con storie molto spezzettate ed episodiche sulla falsa riga di Tre Uomini e Una Gamba, spesso sono viaggi (ma non è obbligatorio) contaminati di pillole spicciole di filosofia più o meno esibite. Una specie di velleità poetica che si accompagna sempre molto male all’umorismo.
Meno commedia quindi e più comico, meno struttura, meno intreccio, meno divertimento che viene da una scrittura curata e più sketch immediati. Vengo Anch’io è esattamente questo, tre persone strane, costituiscono il gruppo mal assortito unito da un viaggio il cu...
Aderendo in pieno allo stile dei film dei comici televisivi, Vengo Anch'io non riesce ad essere interessante o anche solo divertente nemmeno nelle singole scene
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