VOLEVO NASCONDERMI, CON ELIO GERMANO: LA RECENSIONE
È ovvio fin dalla cartellonistica, fin dalle prime immagini, fin dai trailer che non sarà effettivamente la parte di Antonio Ligabue quella sulla quale Volevo Nascondermi si giocherà la propria credibilità e la propria sostanza. Troppo buono è stato il lavoro fatto da Elio Germano e con Elio Germano, troppo curato è il personaggio e troppo calibrato è il ritratto di un uomo repellente in un film che racconta proprio quella repellenza. Il problema è semmai tutto il resto.
Volevo Nascondermi inizia cercando di spezzettare il racconto, schiacciando età adulta e infantile, andando avanti e indietro nel tempo di continuo come per raccontare contemporaneamente cause e conseguenze di una vita da reietto, menato, umiliato e traumatizzato. Non è montato male, anzi, ma è poco giustificato, non ne sentiamo mai il bisogno, non ne capiamo davvero la finalità. Tutto però si calma quando nella vita di Ligabue arriva la pittura, quando cioè qualcuno...
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