Nei film di Steve McQueen l’essenza di quel che ci sarà da vedere sta sempre nella prima scena e nei suoi suoni: il silenzio delle federe sgualcite e immobili di Shame, le catene che si agitano nel buio di 12 Anni Schiavo. In Widows: Eredità Criminale i suoni che animano la prima scena (anche qui rigorosamente senza dialoghi) sono di nuovo centrali per capire il mondo in cui ci muoveremo, sono la porta d’ingresso ad un film di rapina di altissimo profilo, che nasconde un’altra storia, una politica meno clamorosa e trainata dalla prima ma alla fine anche più penetrante.

Un colpo va male, la banda che lo aveva portato a termine viene massacrata. Le vedove dei membri nemmeno si conoscevano, sono donne diverse con idee, obiettivi e vite diverse, alcune di queste però sono messe in seria difficoltà dalla scomparsa degli uomini che frequentavano o con i quali avevano avuto dei figli. La soluzione è il libretto di uno di loro, il capo, sul quale sono appuntati tutti i dettagli del prossimo co...