Eppure solitamente è così facile amare i film di Kiyoshi Kurosawa… Invece Wife of a Spy cerca di rispettare tutte le regole del cinema degli altri. Lui, che aveva fatto film che rispondevano ad un armamentario di leggi e principi che spesso pareva aver inventato da sé (ma cos’è la comparsa delle meduse in Bright? Come riesce a suscitare quello stupore e tenerezza insieme? Chi gliel’ha insegnato?), qui invece si sottomette ai buoni principi del cinema in costume senza metterci un passo personale.

La storia di spionaggio è vera, quella di un uomo che forse ha delle carte cruciali per la seconda guerra mondiale che nasconde anche a sua moglie e che deve capire come contrabbandare, cosa farci, come nasconderle. Sono carte e un film. E qui arriva il primo dei molti clichè di Wife of a Spy. Il protagonista gira film per hobby, lo vediamo all’inizio, film di doppi giochi con una ladra mascherata. Mentre l’altra bobina è al centro dei suoi piani, quella che contiene qualcosa di spaventoso (imp...