Wonder Park
11 aprile 2019
Esiste una grande tradizione statunitense di film sull’elaborazione del lutto. Spesso hanno al centro dei bambini e quasi sempre usano una grande metafora per raccontare il superamento della condizione luttuosa senza parlare davvero di morti (almeno fino alla scena in cui non si capisce che era una metafora). È il mostro di Sette Minuti Dopo La Mezzanotte o la ricerca al centro di Molto Forte, Incredibilmente Vicino, e qui è un grandissimo parco giochi in disuso, Meraviglialandia. Quel parco esiste nell’immaginazione della protagonista e lì l’ha costruito assieme alla mamma, da poco ospedalizzata per quella che pare una malattia terminale. Quel parco è il mondo di fantasia e creatività che la madre stimolava nella protagonista e che lei non vuole affrontare perché gliela ricorda troppo. L’avventura immaginaria per salvare il parco sarà un modo per superare le paure della morte della madre.
Ci sono tantissimi problemi in questo cartone animato tecnicamente ineccepibile, capace di fare a...
Con poca sagacia e molta banalità Wonder Park esplora il superamento delle difficoltà infantili tramite la grande metafora del parco
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