Al secondo film realizzato con Vittorio Storaro si può dire di essere di fronte ad una nuova fase del cinema di Woody Allen. Stavolta non è il tono del film a caratterizzarla (come quando iniziò a fare film seri) o la committenza (come quando diventò un giramondo che faceva film nelle città che lo chiamavano a farlo) ma la collaborazione con il direttore della fotografia. Come Cafè Society anche La Ruota Delle Meraviglie è un film di Allen e Storaro, insieme. Benché la sceneggiatura sia di Woody Allen, come sempre, la messa in scena è talmente influenzata dalle luci e dai colori, quel che accade ai personaggi e quel che capiamo di loro è così determinato dai movimenti di macchina e dalla temperatura cromatica, che l’apporto fotografico diventa determinante per il senso di ogni momento.

Justin Timberlake guarda in camera dall’alto della sua postazione da bagnino anni ‘40 e introduce il film parlando con gli spettatori, siamo nel campo del teatrale, della tragedia greca messa in abiti mo...