Rognosi, dozzinali, magri elefanti

Il diciannovesimo lungometraggio per il cinema di Tim Burton (17esimo in live action se escludiamo le pellicole stop motion La Sposa Cadavere e Frankenweenie) è tutto basato sull’assenza di qualcosa o qualcuno. A livello metaforico e letterale e in chiave sia comica, che romantica, che drammatica. Manca un braccio a Holt Ferrier reduce di guerra ex attrazione equestre che guiderà la ribellione umana a favore della liberazione di Dumbo (lo interpreta Colin Farrell ma noi non possiamo non pensare che fosse un ruolo perfetto per Johnny Depp) e poi scarseggiano cavalli (sono stati venduti), fratelli (il circo si chiama The Medici Brothers ma esiste e vediamo solo il Max Medici di Danny De Vito), madri (sia quella di Dumbo che quella dei piccoli Joe e Milly Farrier), mogli (Holt Ferrier è vedovo), reti di protezione (per una trapezista sono fondamentali) e, infine, pure il protagonista cioè… Dumbo. Quello che non manca è Tim Burton e di questo...