Quello che ha reso Xavier Dolan forse il più amato, conosciuto e apprezzato tra i registi d’autore emersi negli ultimi 10 anni, l’unica vera star del cinema da festival dopo il tramonto delle aspettative su Refn, è uno stile estremamente riconoscibile che unisce la buona padronanza tecnica e una certa libertà di messa in scena (che va dall’uso dei formati ad una certa voluta naivitè nell’abbinamento e montaggio della musica) ad un atteggiamento sempre fortemente adolescenziale.

Nei film di Xavier Dolan i sentimenti messi sul tavolo sono vissuti e raccontati con la forza, la decisione e la spietata logica illogica adolescenziale, anche quando sono gli adulti a provarli. Il suo è il mondo vissuto con uno sguardo eternamente adolescente, innamorato di quel modo di fagocitare, subire e assorbire eventi. Fare un cinema così preciso, audace e sofisticato, lavorando su un’emotività forte e sragionata è complicatissimo e la visione di mondo a livello teenager è una sua caratteristica esclusiva...