Per quanto paradossale possa sembrare non è strettamente indispensabile essere un gran bel film per essere un film importante, cruciale, determinante. Storico. Easy Rider lo dimostra. A 50 anni dalla sua uscita italiana, qualche mese dopo quella americana, il film di Dennis Hopper rimane come il simbolo stesso della nascita di un nuovo cinema in America e dell’accesso di una nuova generazione alla sedia di filmmaker e negli uffici dei produttori. Il cambio che portò alla nascita della New Hollywood e a film diversi, più duri, più onesti, meno sognanti e dalle soluzioni nettamente più audaci.
Prima di tutto però c’era questo film on the road fatto per cavalcare il trend dei film di rivoluzione e ribellione, fatto per un pubblico di capelloni e hippie che a fine anni ‘60 erano serviti più che altro dai B movie e fatto soprattutto da due attori per affermarsi.

Quel che fa ridere però è che dietro questo cambiamento tutto giovanile c’è, ancora una volta, un uomo che giovane non era e i reg...