Non deve essere semplice vestire i panni di Gorô Miyazaki, il figlio del leggendario animatore Hayao Miyazaki. Inizialmente poco propenso a seguire le orme del padre, Gorô è stato gradualmente persuaso a cambiare idea. Si è inserito nello studio Ghibli come parte integrante e ha ereditato il compito di continuare la gloriosa tradizione. Eppure i suoi film sono considerati da gran parte della critica come i più deboli e, per certi versi, distanti dall’anima dello studio.

Perché Gorô non è Hayao. È logico pensarlo ed è dovere accettarlo. Ma è al contempo impossibile ignorare la pesante eredità che si porta sulle spalle.

A ben guardare, nemmeno lo studio Ghibli è più quello di una volta. Con la morte di Isao Takahata nel 2016 e la condizione di semi pensionamento di Hayao (che sta lavorando a un nuovo film, ma senza alcuna fretta), la macchina si è ingolfata. L’ultimo film, Quando c’era Marnie, risale al 2014 e solo quest’anno Gorô porterà su HBO Max la nuova opera: Earwig ...