Non è una polemica, quella scoppiata attorno al doppiaggio di Soul, il nuovo film della Pixar, arrivato nelle case di tutto il mondo il 25 dicembre. È una discussione, e di quelle importanti. È una questione che riguarda il tempo che stiamo vivendo; ed è molto facile da enunciare, ma ben più complessa da dirimere.

Il film è un racconto universale che vuole parlare al pubblico più vasto possibile. Ma la sua ambizione è anche quella di delineare una filosofia esistenziale, di descrivere quello che può essere il senso della vita, di ricercare nelle pieghe della vita di ciascuno le sfumature di bellezza. Questa scelta poetica non ha però impedito a Soul di radicarsi nella realtà. Per volontà dei registi seguiamo il protagonista, Joe Gardner, come mai fatto dalla Pixar prima d’ora. Entriamo nella sua vita, scopriamo la sua quotidianità. È un personaggio molto umano con cui tanti si possono identificare, a prescindere dall’appartenenza etnica.

Joe ha la pelle nera, ed è pienamente inse...