Il titolo del film di David Fincher, Mank, era già il titolo di una biografia abbastanza dettagliata di Hermann J. Mankiewicz scritta da Richard Meryman e pubblicata nel 1978. In quel libro veniva citato il discorso di accettazione dell’Oscar per la miglior sceneggiatura che Mankiewicz non ha mai pronunciato ma aveva scritto: “Sono felice di accettare questo premio in assenza del sig. Welles, perché la sceneggiatura è stata scritta in assenza del sig. Welles”.

Il clima, già nel 1941, non era dei migliori. Del resto, come si vede nel film di Fincher, uno era uno sceneggiatore navigatissimo che a soli 43 anni ne aveva viste di tutti i colori, aveva scritto scemenze senza senso e avuto idee giganti (sua quella di fotografare il Kansas in bianco e nero prima del passaggio ai colori in Il mago di Oz) frequentando le persone più potenti di Hollywood, si era bevuto tutto il bevibile ed aveva anche una malattia per il gioco che lo portava a guadagnare per spendere. L’altro a 24 anni era il re ...