Dopo il 1998, l’anno in cui Fox ha reso pubblica la diagnosi di una forma precoce di Parkinson, il ragazzo di periferia un po’ nerd se ne è andato e ha lasciato il posto a una storia umana che lascia tutt’ora i suoi ammiratori con il fiato sospeso. In quel momento Michael J. Fox è diventato simbolo di resilienza e di dignità nella fragilità. Una meteora in un’industria che ha come carburante canoni di bellezza e di abilità irraggiungibili.
Non è da meno però il Michael J. Fox che oggi cammina a fatica, che spesso fatica a pronunciare le parole e che è sempre più dipendente dalla sedia a rotelle. La stima e l’ammirazione del mondo restano immutate. Si sono gradualmente trasferite dal personaggio sullo schermo, all’uomo. Dalla finzione impossibile del cinema, all’otti...
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