Quando circa nel 2010 Joseph Kosinski cominciò a scrivere la sua graphic novel intitolata Oblivion, nella quale immaginava un mondo post-apocalittico in seguito a una guerra atomica a sua volta causata da un’invasione aliena, nulla suggeriva che le sue previsioni sulla fine del mondo sarebbero state così sbagliate – nulla a parte anni di avvertimenti e richiami all’ordine da parte dell’intera comunità scientifica mondiale, ovviamente, ma questo è un altro discorso.

Ecco perché rivedere Oblivion (in streaming su Netflix, qui la nostra recensione) oggi, mentre siamo nel mezzo di una pandemia, fa un effetto strano: il film (guarda il trailer qui) è uscito sette anni fa eppure assomiglia più che altro a un documento storico, a una reliquia di un passato relativamente più tranquillo in termini escatologici, un tempo nel quale la convinzione diffusa era ancora quella che il futuro dell’umanità fosse tra le stelle (visto che la Terra ormai era da buttare) e che i salvatori della specie assomi...