MEGHAN ORY, JOSH HOLLOWAYL’idea iniziale alla base del nuovo serial della CBS Intelligence era di creare una versione moderna di L’uomo da sei milioni di dollari. Lo ha rivelato a Entertainment Weekly il produttore esecutivo Michael Seitzman, raccontando come questo spunto sia stato poi modificato per potersi adattare alla realtà contemporanea.
Intelligence ha infatti sostituito gli organi bionici del colonnello Steve Austin, negli anni Settanta considerati pura fantascienza, con le potenzialità delle nuove tecnologie rappresentate dal microchip inserito nel cervello del protagonista, l’agente Gabriel (Josh Holloway). “Non importa più quanto sei forte fisicamente. C’è un altro insieme di superpoteri che sembra apparire tra le notizie ogni giorno e si tratta di un’intera serie di impianti neuronali diretti. Ormai non è nemmeno fantascienza”, ha chiarito Seitzman.

In ogni episodio di Intelligence Gabriel dovrà fermare una terribile minaccia per gli Stati Uniti: dalle bombe da disinnescare prima che venga compiuta una strage, alle cospirazioni da parte di aziende di armi biologiche che effettuano esperimenti sugli esseri umani, fino a pericolose azioni  che coinvolgono un impianto nucleare in Iran. Le complesse missioni verranno compiute sotto la supervisione di Lillian Strand (Marg Helgenberger), a capo della sezione Cyber Command, e dell’agente dei servizi segreti Riley Neal (Meghan Ory).

Tra gli interessanti effetti del microchip ci sarà quello che gli autori hanno chiamato cyber-render (cyber-raffigurazione): Gabriel può accedere a un momento specifico di un evento e questo si trasforma in un muro virtuale degli indizi, può vedere con attenzione quanto accaduto, muoversi nello spazio, ricavarne documenti, foto e video. Il cyber-render avrà, però, il difetto di essere alimentato anche dall’immaginazione e dalle ipotesi del protagonista, non solo dai dati a cui può accedere. Una parte dei suoi compiti sarà quella di analizzare quanto ha a disposizione come se fosse un sogno, cercando di capire cosa stia cercando di suggerirgli la sua mente, e provando a distinguere la realtà dagli elementi creati dal suo cervello. Michael Seitzman pensa che questo sia uno degli aspetti più affascinanti del serial: “E’ un’opportunità per presentare le informazioni al pubblico in un modo nuovo e, allo stesso tempo, rappresenta il tallone d’Achille del personaggio perché non sempre vede lo cose esattamente come sono”.

Fonte: Entertainment Weekly