Due anni sono tanti. Sono tanti per un uomo che ha assistito impotente allo sfracellarsi del proprio migliore amico, e che se lo vede tornare dall’oltretomba sano come un pesce. Sono tanti anche per il pubblico televisivo, che nel gennaio 2012 rimase col fiato sospeso a osservare la caduta di Reichenbach, lo schianto secco e inesorabile del grande Sherlock Holmes (Benedict Cumberbatch) di fronte agli occhi del suo fedele dottor Watson (Martin Freeman). In questi due anni, Sherlock ha letteralmente spopolato sul web, assicurandosi l’imperitura fedeltà di milioni di spettatori di tutto il mondo, convinti ogni oltre iniziale scetticismo (e chi scrive fa parte di questa categoria) del valore di questo ennesimo adattamento della saga di Sir Arthur Conan Doyle.

Le aspettative dei fan, in questi ventitré mesi, hanno avuto tempo di crescere, arrivando a livelli siderali grazie a visioni e revisioni dei sei episodi (tre per ogni stagione). Con la chiusura strappalacrime dell’u...