Lunedì debutterà la miniserie 11.22.63, tratta dall’omonimo romanzo scritto da Stephen King e targata Hulu.
Bridget Carpenter, showrunner del progetto, ha rivelato qualche dettaglio sulle differenze tra il libro e gli episodi con protagonista l’attore James Franco nel ruolo del professore che torna indietro nel tempo per provare a impedire la morte del presidente Kennedy.

Non proseguite con la lettura se non volete avere anticipazioni relative alle puntate:

  • Gli autori hanno modificato la prima parte della storia, spostando l’ambientazione dal Maine al Kentucky, ma mantenendo gli elementi legati a Harry Dunning pur non dando spazio al legame con It perché non contribuiva a far avanzare la storia ma solo ad aggiungere un’atmosfera di un certo tipo.
  • L’attenzione principale è stata data alla missione e per farlo si sono condensate le tante prove effettuate; quando Al è morto lo è sul serio, senza continui salti temporali o test. In questo il modo il protagonista dovrà dedicarsi completamente al suo obiettivo finale.
  • Nella versione televisiva il fatto che il passato si opponga ai cambiamenti non avrà caratterisiche magiche ma sarà una questione affrontata con piccoli dettagli come oggetti che cadono senza motivo. Sullo schermo si assisterà alla narrazione di Al e si capirà che è morto ma si vivrà l’esperienza dal suo punto di vista e si capirà come funzionano i viaggi nel tempo. Con gli autori si è discusso di come rappresentare questa opposizione in modo adeguato e spiegare che ogni volta che si compie un’azione nel passato qualcosa potrebbe cambiare nel futuro, rivelandolo visivamente solo nel caso di situazioni veramente importanti. L’idea era di rendere realistica la narrazione, quindi bisognava scegliere accuratamente quando un’azione nel passato poteva dare vita a una reazione dal punto di vista temporale.
  • Gli autori non hanno potuto inoltre utilizzare la parola “obdurate” (che significa ostinato, inoserabile), presente nel libro quando si parla del passato e altre frasi hanno creato molte difficoltà nel trovare un corrispettivo da inserire nei dialoghi.
  • Bridget ha scherzato dicendo che avrebbero dovuto utilizzare il termine inoserabile in tutti i titoli degli episodi: “Nessuno lo dice nel mondo e se qualcuno lo facesse la reazione sarebbe: ‘Scusa, cosa? Puoi ripetere? Ostinato?’ ‘No, inoserabile’“.
  • Nella miniserie sono state tolte anche molte parti legate a Jodie, Mimi, Deke, Sadie e Jake, nonostante la loro interazione fosse fantastica tra le pagine. Nel romanzo era affascinante scoprire cosa accadeva con lo scorrere nel tempo tuttavia nella versione televisiva non c’è stata la possibilità di rispecchiare in modo fedele lo stile della narrazione perché, a differenza del libro, lo spettatore non ha a disposizione tutti gli elementi pe capire ad esempio la produzione di Uomini e topi e gli eventi drammatici legati a quel passaggio nel libro, scelta che causato un po’ di dispiacere anche a James Franco.

Che ne pensate? Siete d’accordo con le decisioni prese?

Fonte: The Hollywood Reporter