Jim Steranko, uno dei creatori del personaggio di Nick Fury, ha condiviso con The Hollywood Reporter la sua opinione sul nuovo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D., intitolato The Well.

Steranko ha espresso la sua delusione nel vedere non rispettate le premesse nate dall’idea di un crossover con Thor: The Dark World, che considera vuote quanto

“un appuntamento che non si presenta dopo aver sperperato il salario di un mese per i biglietti di un concerto dei Rolling Stones. Il che è un peccato perché è stato lo sforzo più forte e più curato dal punto di vista estetico realizzato fino a ora”.

Jim è rimasto perplesso anche dalla totale assenza sullo schermo del personaggio di Thor, interpretato da Chris Hemsworth, nemmeno attraverso del materiale tratto dal film o dal trailer per ovviare a eventuali problemi di budget:

“dannazione, potrebbe e dovrebbe essere quello di cui sono composti i sogni di S.H.I.E.L.D., un modo garantito per soddisfare il pubblico. Ma fuori dalla rete? Non fatemi ridere! S.H.I.E.L.D. possiede la taglia delle scarpe di Thor, il suo codice postale, il numero di previdenza sociale e il creatore e il modello del suo martello Uru!”.

Steranko ha sottolineato inoltre che nel serial manca un’unità di tono e di tenore rispetto ai fumetti, nonostante l’impegno degli showrunner Jed Whedon e Maurissa Tancharoen, e proprio per questo i fan non premiano lo show, i cui ascolti sono in caduta.

Il veterano dei fumetti ha poi proseguito:

“”The Well”, tuttavia, nonostante mancasse di esuberante originalità e caratterizzazioni interessanti, ha compensato con inquadrature cinematografiche, un montaggio energico e una narrazione coerente – le cose alla base dell’intrattenimento. Ne attribuisco il merito a quell’intelligente, esperto di manipolazione dell’ex Primo Ufficiale dell’Enterprise trasformato in regista, Jonathan Frakes (dopo tutto, è andato spesso dove nessun uomo è andato prima!)”.

Jim ha poi sottolineato che uno degli elementi alla base dei fumetti di S.H.I.E.L.D. è la contrapposizione tra gadget tecnologici e malvagi super poteri, punto regolarmente ignorato dalla versione televisiva, anche se non in questo episodio. Lo sviluppo della trama e della personalità dei personaggi sono stati inoltre integrati in modo ordinato, rivelando anche i traumi infantili di Ward, considerando che l’episodio riguardava tematiche divine e aliene.

Steranko non apprezza per nulla la formula simile a quella utilizzata in Mission: Impossible e la sua idea viene spiegata bene dall’ultima puntata.
Un altro aspetto positivo è stato rappresentato dai dialoghi troppo elaborati e seri ridotti al minimo, tranne Ward che confessa di non fidarsi di se stesso e Coulson che ne apprezza l’ammissione.

L’esperto conclude:

“Ciò nonostante, alle volte gli dei – o gli alieni – sono a nostro favore. Skye fa un passo verso Ward, ma lui preferisce May (E’ IL momento della stagione: pulito, senza parole, cinematografico). Forse questo ragazzo è più intelligente di quanto pensiamo!”.

Fonte: The Hollywood Reporter