Amazon ha annunciato che alla fine dell’anno fiscale 2019 ha raggiunto i 150 milioni di iscritti al servizio Prime in tutto il mondo. Si tratta di un incremento del 50% rispetto all’ultimo annuncio relativo al numero di iscritti, quando cioè vennero toccati i 100 milioni ad aprile 2018. La notizia ha fatto schizzare le azioni Amazon di quasi il 10%, portando solo nelle tasche di Jeff Bezos almeno 13.2 miliardi di dollari aggiuntivi.

Sul fronte della streaming war, questo significa che gli account potenziali di Amazon Prime Video sono solo 17 milioni meno di quelli di Netflix. Si tratta però di un confronto difficile da fare, se non improprio: l’iscrizione a Prime ha prezzi diversi (119 dollari negli USA) e offre servizi diversi nei diversi paesi, e il fatto che vi siano 150 milioni di account non significa che 150 milioni di account utilizzino anche Prime Video. Non solo: Prime Video è disponibile anche come servizio a parte, per cui ci sono degli account che non sono iscritti a Prime ma che utilizzano Prime Video.

Il dato conferma comunque come Amazon sia potenzialmente il concorrente numero 1 di Netflix sul fronte dello streaming, inoltre probabilmente il catalogo sempre più ricco di Prime Video (sia in termini di Originals che in termini di library) può essere determinante per convincere almeno alcuni utenti a sottoscrivere Prime.

Nell’ultimo trimestre (il più ricco dell’anno, includendo Ringraziamento, Black Friday e Natale) il colosso di Seattle ha raccolto oltre 5.2 miliardi di dollari dai servizi su sottoscrizione, con un incremento del 32% rispetto ai 3.9 miliardi dell’anno precedente.

Fonte: VOX

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