Il suo lavoro negli USA è iniziato con una cena tra lui e J. J. Abrams, che era a Londra per girare Star Wars: Il risveglio della Forza, in cui i due ebbero un coinvolgente confronto sul condiviso amore per La Finestra sul Cortile di Hitchcock. Da quando è stato nominato capo della TV presso la compagnia di Abrams nel marzo 2015, Stephenson è stato incaricato di capire che cosa, esattamente, “Bad Robot 2.0”, come lo descrive, dovesse essere. Ci sarà ancora un sacco di sci-fi, incluso il Westworld della HBO, che è tornato per la sua seconda stagione il 22 aprile, e Castle Rock di Hulu, l’antologia di Stephen King prevista per quest’estate.
Tre anni dopo il suo arrivo in America, Stephenson – che vive con il compagno, lo sceneggiatore Tom Rob Smith (American Crime Story: L’Assassinio di Gianni Versace) a Santa Monica – ha rilasciato un’esaustiva intervista all’Hollywood Reporter, in cui ha svelato di aver lasciato la BBC “prima di stancarmi della rete, e prima che la rete si stancasse di me.”
Parlando di Castle Rock, Stephenson ha rivelato: “È una sorta di antologia. Ogni stagione può presentare o meno lo stesso cast. È la storia della città – e c’è una chiesa e ci sono delle case, e questo non cambierà. Ma ogni [stagione] guarderà la città dal punto di vista di un personaggio diverso. Alla fine, l’idea è che questo sia tutto un grande mondo collegato dove i personaggi coesistono nello stesso universo.”
Riguardo la grande riservatezza dei progetti di Bad Robot, Stephenson non ha avvertito grande differenza rispetto al passato nella BBC. “Ero abituato a custodire segreti su Doctor Who e EastEnders alla BBC. Viviamo in un mondo di social media in cui le sorprese sono rare, quindi tenerle al sicuro per il pubblico è un grande dono.”
Non è mancato un riferimento ai movimenti #MeToo e #TimesUp: “Westworld è un meraviglioso esempio. Sospetto che qualcosa di cui la gente non si rendesse conto è che, alla fine, gran parte di quello spettacolo riguarda i personaggi di Thandie Newton ed Evan Rachel Wood che parlano e si sono schierati contro gli uomini che ne hanno abusato – in un modo che è ovviamente godibile, ma ha anche cose molto profonde e complesse da dire.”
In merito a J. J. Abrams, infine, Stephenson ha sottolineato il ruolo in prima linea del capo di Bad Robot nelle decisioni artistiche inerenti le sue produzioni: “Aggiunge valore dove sa di poter aggiungere valore. Non avrebbe senso seguire i quotidiani dettagli di ogni singolo titolo; quello è il mio lavoro. Ma in tutti i principali punti di svolta degli show più importanti, in particolare nella prima stagione, sia che si tratti del montaggio di un episodio o della sceneggiatura, [Abrams] interviene e dà il suo punto di vista.”
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Fonte: Hollywood Reporter
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