Se cerchi il personaggio di “un uomo che finisce in un carcere russo”, negli ultimi tempi lo troverai quasi sicuramente interpretato da David Harbour, apparso recentemente in Black Widow e nella nuova stagione di Stranger Things. In occasione dell’uscita dei nuovi episodi della quarta stagione, l’attore ha concesso una lunga intervista a GQ, in cui ha rivelato anche da dove proviene la spada vista nel finale della serie Netflix e quale collega vorrebbe come interprete di un giovane Hopper in un potenziale spin off della show. Qui invece ci soffermiamo su quanto dichiarato in merito ad alcuni aneddoti della sua vita privata e sui retroscena del finale di Stranger Things 4.

La più grande paura di David Harbour

Forse è solo un caso, ma la paura più grande di Harbour è, “letteralmente e metaforicamente“, la prigione:

Spesso sogno di andare in carcere. So che Freud ne ha dato un’interpretazione. Ma [sia che si tratti di] un problema artistico, o di relazioni, o di mancanza di fondi, la prigione è sempre il mio più grande timore. Quella e gli squali.

Questo sembra trovare le proprie radici in una vicenda privata: a 26 anni, i suoi genitori lo hanno mandato in un istituto psichiatrico, dove gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare. Da allora l’attore lotta continuamente con la sua “cosiddetta salute mentale“. “C’era una porta chiusa a chiave“, racconta. “Ma la cosa bella è che ogni giorno all’esterno è un giorno positivo. Dopo un’esperienza del genere, non hai bisogno di molto. Ma ho fatto quel sogno da quando avevo 11 o 12 anni“.

La scena finale con Joyce in Stranger Things

La conversazione si sposta poi inevitabilmente sul finale della quarta stagione di Stranger Things, in cui il suo personaggio si riunisce con l’amata Joyce (Winona Ryder) e i due si scambiano un bacio. Harbour racconta come è nato questo momento:

È sempre stato un argomento di cui io e Winona abbiamo parlato sul set, discutendo del loro rapporto al liceo e di chi sono l’uno per l’altra. C’è sempre stata una tensione nel capire se dovessero tuffarsi nella loro relazione o rimanere semplicemente amici, e penso che sia un po’ di fan service, che fosse un vero e proprio desiderio di mamma e papà di tornare insieme. E poi, una volta saliti su quel treno, è sembrato inevitabile.

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FONTE: GQ

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