In occasione dell’annuncio dei dati trimestrali la Disney ha svelato gli ultimi dati sul numero degli abbonati a Disney Plus, la piattaforma streaming lanciata poco prima dell’inizio della pandemia e diventata in breve tempo uno dei competitor più formidabili di Netflix.

Nel secondo trimestre del suo anno fiscale (che termina il 2 aprile), Disney Plus ha raggiunto i 137.8 milioni di abbonati in tutto il mondo, con una crescita di quasi otto milioni rispetto ai 129.8 milioni di abbonati del trimestre precedente. Parliamo di 20 milioni di abbonati in più rispetto a sei mesi fa, e del 33% in un anno. Sono margini notevoli se si pensa che Netflix, nell’ultimo trimestre, ha perso abbonati. E sono cifre superiori a quelle previste dagli analisti, che parlavano di una crescita di 5.2 milioni di abbonati.

Nel dettaglio, negli USA Disney Plus è cresciuto da 42.9 milioni di abbonati a 44.4 milioni di abbonati (+19% rispetto a un anno fa). In India, Hotstar ha raggiunto i 50.1 milioni di abbonati (+42% rispetto a un anno fa). Il resto del mondo, insieme, conta 43.2 milioni di abbonati (+39% rispetto a un anno fa).

Per quanto riguarda Hulu, la piattaforma ha raggiunto i 45.6 milioni di abbonati in tutto il mondo, ESPN+ invece i 22.3 milioni di abbonati.

Complessivamente, quindi, gli abbonati ai servizi streaming Disney in tutto il mondo salgono a 205 milioni: Netflix è a quota 221.

Nonostante le buone notizie, il titolo Disney ha perso in borsa il 2%, a 105 dollari ad azione, la cifra più bassa da due anni, recuperando poi terreno poco dopo. In questa prima parte dell’anno ha perso oltre il 30% (in linea con altri giganti dei media e della tecnologia).

Parlando con gli investitori, il CEO Bob Chapek è tornato a parlare dell’annunciato lancio di un piano di abbonamento a costo inferiore con l’aggiunta della pubblicità. L’inflazione e il recente aumento di prezzo dell’abbonamento base (7,99 dollari al mese negli USA) potrebbe far aumentare il numero di disdette, e così nei prossimi mesi Disney intende diversificare l’offerta, lanciando il servizio con la pubblicità entro la fine del 2022 negli Stati Uniti.

Non sarà troppo complicato implementare questo cambiamento, grazie all’esperienza che Disney ha già con Hulu ed ESPN+, che hanno già dei piani che includono la pubblicità:

La combinazione della nostra tecnologia su ESPN Plus e della nostra esperienza con Hulu ci hanno ampliamentie preparato a quest’evoluzione. Quindi non dovremo fare alcuna acquisizione in termini tecnologici o, francamente, su alcun altro fronte come lo sviluppo. Buona parte di questo processo è già automatizzato. Attendevamo questo momento da tempo, è un meccanismo ben oliato e i nostri team sono duramente al lavoro per rendere tutto questo realtà.

Si tratta di un vantaggio competitivo di non poco conto nei confronti di Netflix, che qualche settimana fa ha annunciato di aver preso in considerazione l’ipotesi di lanciare un abbonamento meno costoso grazie alla pubblicità, ma che per farlo dovrà investire parecchio nello sviluppo della tecnologia e nell’ampliamento dello staff (Netflix non ha mai avuto una divisione legata alla vendita di spazi pubblicitari).

Ricordiamo che il 17 maggio si terranno gli upfront di Disney, e proprio in quell’occasione potrebbe venir fatto un annuncio che a quanto pare gli inserzionisti chiedono da tempo:

Da anni ci chiedono di includere Disney Plus agli upfront. E pensiamo che anche Hulu avrà un ampio spazio agli upfront di quest’anno.

Fonte: TVTech

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