Gillian Anderson ha parlato nuovamente della sua esperienza sul set della serie cult X-Files rivelando che l’intensità di alcune scene le ha causato dei “mini esaurimenti”. L’interprete di Dana Scully ha sottolineato in particolare le differenze che hanno contraddistinto le prime nove stagioni e i cicli di episodi del progetto revival.

Gillian, intervistata da The Hollywood Reporter, ha ammesso:

Ho certamente avuto quell’esperienza girando per nove stagioni X-Files. Ho avuto un paio di mini esaurimenti in quel periodo, non potevo parlarne, non potevo vederlo, non riuscivo a vedere le immagini, non ero in grado di fare molte cose. Ho avuto il bisogno di immergermi immediatamente nel mondo del teatro in un’altra nazione. E, dopo un po’, sono riuscita ad affrontarla di nuovo, ma quando ho iniziato era come se fosse separata così tanto da me stessa che l’immagine che stavo guardando era quella di un’altra persona. Quando ti immergi il più possibile in un ruolo, e noi lo facciamo per molto tempo, è impossibile che non ci siano conseguenze. Ovviamente ci saranno.

La serie originale si è conclusa nel 2002 e Gillian ha sottolineato che la sua esperienza l’aveva portata a pensare di non voler più lavorare nel mondo delle serie televisive:

Quando ho finito X-Files non sapevo se volevo ritornare di nuovo su un set. Sapevo che volevo concendermi del tempo prima in caso di farlo e a Londra ci si può spostare tra teatro e televisione, e quello è sempre stato il mio sogno. Ma ogni altro attore ha questo atteggiamento che lo porta a voler fare più di quello che ha e io sono una cinefila quindi mi chiedo ‘Perché continuo a realizzare progetti televisivi? Tutto quello che voglio fare è il cinema’. E sto ancora lavorando per la televisione.

Gillian da tempo ha annunciato il suo addio a X-Files, anche se Chris Carter ha ammesso che la storia potrebbe continuare usando altri formati.

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Fonte: ComicBook