Negli Stati Uniti mancano tre puntate alla fine della quinta stagione di The Good Wife, lo show della CBS che vede Julianna Marguiles nei panni dell’avvocato Alicia Florrick. Molto apprezzata dalla critica, la serie ha ricevuto negli anni parecchie nomination e premi, tra cui quattro Emmy e un Golden Globe. Particolarmente lodati sono i personaggi, la loro caratterizzazione e le loro storie, abilmente scritte dagli sceneggiatori.

In una lunga intervista con Huffington Post, Carrie Preston ha parlato di Elsbeth Tascioni, personaggio che le è valso l’Emmy Award come Miglior Guest Femminile in una serie Drama nel 2013. L’attrice ha discusso delle origini di Elsbeth in fase di scrittura, della sua interpretazione e del futuro nello show.

In base ai dialoghi di Elsbeth, direi che il personaggio si poteva interpretare facilmente in molti altri modi. Che direzione ti hanno suggerito Michelle e Robert King, per cominciare?
Ho avuto una conversazione con Robert King, in cui mi suggeriva che Elsbeth fosse un personaggio simil Colombo. Per cui, la mia reazione è stata, “Okay, non ho mai guardato Colombo, [ride] ma credo che questo voglia dire che lei è una persona che intuisce le cose in maniera non ortodossa.” Ho detto a Robert che, secondo me, Elsbeth è una persona altamente capace di fare 500 cose contemporaneamente. Il suo cervello lavora molto più in fretta della sua bocca.

Sicuramente ci sono stati dei buchi che hai dovuto riempire, visto il tempo che trascorre tra un’apparizione e l’altra. Come hai fatto a darle dei retroscena solidi?
Sai, comincia tutto dalla sceneggiatura. A teatro si dice, “se non c’è sulle pagine, non c’è in scena.” E questo vale anche per la televisione. Prima deve essere scritto sulla sceneggiatura, in modo che l’attore possa portare qualcosa sullo schermo, facendo qualcosa di unico, diverso, specifico e singolare. Nella sceneggiatura Elsbeth è una persona molto brillante, poi hanno aggiunto piccole cose, come il fatto che sia affascinata da una libreria o cose del genere. […] Credo che, una volta che gli sceneggiatori hanno cominciato a vedere il mio approccio a quel modo volubile di pensare, hanno cominciato a scrivere proseguendo in quella direzione. Poi ho cominciato a evitare di recitare allo stesso modo in ogni puntata. […]

Credo che il personaggio stava per diventare una componente comica, ma poi le cose si sono fatte più profonde. C’è stato uno sviluppo notevole.
Si, decisamente. Ero molto soddisfatta di vedere questo. Credo che ciò voglia dire che l’intesa tra gli sceneggiatori e ciò che immaginano, e l’attore e ciò che io vedo, sia una buona intesa.

Mi piace il fatto che lei abbia questa sorta di instabilità, che conferisce una certa vulnerabilità, senza però debilitarla – come capita con Carrie di Homeland. Questo aspetto si rivela un punto di forza, in quanto i suoi avversari abbassano la guardia.
Esatto, è questo che rende il personaggio diverso da molti dei personaggi femminili che si vedono. Anche se non credo che lei sia manipolativa o machiavellica. Credo che sia in grado di accettare all’istante un momento e di usarlo a proprio vantaggio. Ma non è che lei pianifichi prima queste cose.

Se potessi scegliere il suo percorso per la prossima stagione, ci sarebbe qualcosa di specifico che vorresti esplorare? 
Si, sarebbe meraviglioso lavorare ancora con Kyle MacLachlan, che interpreta Josh Perotti, e quel bizzarro rituale dell’incontro tra la capricciosa e il genio. In realtà volevano già farlo tornare in un episodio di quest’anno, solo che lui era impegnato. […] Credo anche che sarebbe divertente unirsi allo studio legale di Alicia. In ogni caso, accetterò di tutto. Mi fido degli sceneggiatori e loro continuano a scrivere per me. E’ una posizione da guest molto ambita, e lo sarebbe ancora di più se fosse una presenza regolare.

Fonte: HP