Nella terza stagione di Homeland, Damian Lewis è apparso solo in uno dei primi sette episodi, ma la scorsa settimana il personaggio di Nicholas Brody è finalmente ritornato in scena.

L’attore ha spiegato in un’intervista la sua opinione sulle scelte degli sceneggiatori e rivelato qualche dettaglio su quanto accadrà in futuro nello show.

  • L’assenza di Brody dagli episodi è stata una decisione presa all’ultimo minuto anche se gli sceneggiatori sapevano che c’era la necessità di raccontare delle storie senza il personaggio, anche perché il rapporto tra lui e Carrie (Claire Danes) non sarebbe potuto andare avanti nello stesso modo a lungo. La trama doveva quindi essere affascinante e gli autori dovevano avere a disposizione il tempo per sviluppare una trama diversa e proporre nuove svolte.
  • Damian ha spiegato che ha raramente avuto modo di interpretare un personaggio così controverso e capisce chi sostiene che Brody avrebbe dovuto morire nella seconda stagione, anche se una buona parte dei fan di Homeland ne ha sentito la mancanza nella terza. Lewis è consapevole che le opinioni sono diverse. L’attore spiega:

    “Quando ho accettato il lavoro mi intimidiva molto il fatto che ci fosse spazio quasi solo per la storia di Brody. Tuttavia, come tutti, ho firmato un contratto che prevede 6-7 anni. Non mi aspettavo nemmeno di arrivarne a metà. Quindi ogni momento extra che ho con lo show è un piacere perché è una serie fantastica. Brody è un tale enigma per gli sceneggiatori; sono stati dirottati un po’ dallo splendore della loro creazione. Non penso che qualcuno potesse pensare che Brody sarebbe stato un personaggio in grado di funzionare o prevedere quanto intrigante sarebbe stato il rapporto tra Carrie e Brody”.

    Damian ha ricordato che nessuno avrebbe potuto aspettarsi una tale reazione nei confronti di un marine che è pronto a commettere un atto di terrorismo nei confronti della sua stessa nazione. Il pubblico, tuttavia, lo ha apprezzato e si è legato a lui. Queste caratteristiche lo hanno reso un personaggio complesso e imprevedibile e potrebbe persino sopravvivere fino alla settima stagione.

  • Lewis non ha sofferto a causa della sua assenza dalla terza stagione perché gli ha permesso di trascorrere più tempo con la sua famiglia a Londra.
  • Uno degli aspetti che Damian ha curato con più attenzione è stato il tentativo di disintossicarsi dall’eroina di Brody. Per prepararsi l’attore ha guardato un video su YouTube in cui un ragazzo mostra le diverse fasi del processo che portano a liberarsi dalla droga. Damian ha inoltre parlato con un suo amico che è stato dipendente dall’eroina e ora aiuta le persone ad uscirne e che l’ha messo in contatto con chi si trova nella stessa situazione del suo personaggio. Lewis ha quindi trascorso un’ora con un ragazzo che lavora a Charlotte, in North Carolina, in un reparto specializzato, e ha parlato con le persone, ha studiato i fatti, visualizzato video e cercato il modo per riprodurre gli eventi in modo reale.
    Uno degli elementi che ha capito parlando con le persone è che c’è un fattore molto fisico perché si provano dei forti crampi ai muscoli, e il proprio corpo si contorce e si prova ira e collera, anche se molti ex tossicodipendenti ne hanno parlato come se si trattasse della peggiore influenza di sempre.
  • Interpretare quelle scene è stata per Lewis un’esperienza affascinante, interessante e stancante perché sentiva la responsabilità di recitare in modo realistico, visto che ci sono delle persone che nella vita di tutti i giorni passano quei momenti ed è un dovere nei loro confronti rappresentare quello che stanno passando in modo onesto e fedele.
  • L’interprete di Brody ha voluto inoltre discutere le reazioni dei fan alla scena con Dana (Morgan Saylor). L’attore pensa che ognuno abbia il diritto di avere una propria opinione ma è profondamente in disaccordo con loro. Damian spiega:

    “Penso che sia causato da un senso di possesso o qualcosa di simile. Gli show televisivi popolari generano lo stesso tipo di fan che le squadre di calcio hanno qui. Le persone sono molto legate alle loro squadre e agli show televisivi. E quando sentono che qualcosa è stato fatto in un modo che non apprezzano, provano un senso molto acuto di tradimento. La veemenza della loro disapprovazione quando gli eventi non vanno nel loro modo è palpabile e tutti se ne accorgono. Ma non sono d’accordo con tutti loro. Non leggo le recensioni e quello che tutti pensano sia stato fatto, basta conoscere se stessi e ciò che si è fatto. Quella è la cosa importante. Sappiamo dove sono le debolezze di Homeland, e i punti di forza superano quelli deboli”.

  • Brody, nei prossimi episodi, avrà superato la sua situazione, si sentirà parte di qualcosa di più grande di lui e penserà di fare finalmente qualcosa di buono. Il suo interprete spiega:

    “Penso che sia felice di essere coinvolto in qualcosa che può fargli espiare qualcuno degli errori compiuti nella sua vita”.

    Il protagonista di Homeland tuttavia spera di poter affrontare un giorno la sua famiglia e spiegare a chi ama di aver fatto qualcosa di buono, e di stare insieme a Carrie e dirle che è riuscito nel suo obbiettivo, anche se quello che potrebbe dire pubblicamente dipende dal lavoro dell’intelligence.

  • Nelle prossime tre puntate Brody sarà impegnato nella missione in Iran che sarà ricca di problemi, dubbi e ostacoli, personali e fisici, che dovrà superare.

Fonte: EW