Tra le fila della HBO c’era più di una persona preoccupata dalla possibilità che James Gandolfini perdesse la vita durante la realizzazione della serie I Soprano. A rivelarlo è l’ex CEO della tv via cavo Jeff Bewkes tra le pagine del libro Tinderbox: HBO’s Ruthless Pursuit of New Frontiers, scritto da Andrew Miller.

Bewkes ha raccontato:

Eravamo preoccupati che Gandolfini riuscisse a rimanere vivo. Alle volte si prendeva una sbronza o assumeva grandi quantità di cocaina. Dovevamo fermare la produzione.

La situazione ha avuto anche delle ripercussioni economiche negative sul network. Terence Winter, produttore della serie cult, aveva già raccontato nel 2013 al magazine GQ che una volta non si era presentato per delle riprese in notturna all’aeroporto di Winchester County. Lo sceneggiatore aveva spiegato:

Nessuno era particolarmente triste all’idea di andare a casa alle nove e trenta di una sera del venerdì. Era una questione semplicemente economica. Sono stati sprecati tantissimi soldi: abbiamo bloccato un intero aeroporto.

L’interprete di Tony Soprano era inoltre conosciuto per “sparire” invece che arrivare sul set, situazione che ha reso complicata la vita dei suoi colleghi che ricevevano poi da Gandolfini dei regali stravaganti come modo per scusarsi. Chris Albrecht, in passato nel team dei responsabili di HBO, ha ammesso di non ricordarsi un momento in cui si è preoccupato del fatto che James potesse morire, ma di essere sempre più consapevole della sua mancanza di rispetto per gli altri attori. Il network aveva quindi stabilito con la star un rapporto di amore-odio molto complicata.

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Fonte: Complex