È stato un lungo e interessante intervento quello di Gianni Romoli durante la puntata di ieri di Serie TV con Francesco Alò su Twitch. Il produttore e sceneggiatore sta lavorando all’attesa serie tv di Le fate ignoranti, annunciata solo poche settimane fa dalla Disney. Ferzan Özpetek dirigerà con Gianluca Mazzella la serie, che arriverà l’anno prossimo  su Star.

Romoli ha mostrato lo script delle puntate (un blocco con i primi quattro episodi e un altro con gli altri quattro), che ha scritto nell’arco di quattro mesi, e ha spiegato come sta andando la lavorazione svelandoci moltissime anticipazioni:

Non ho grandi primizie, perché molte cose sono ancora top secret, tipo il cast, perché ancora non sono stati firmati alcuni contratti, alcuni ruoli sono ancora indecisi. È stato molto difficile trovare gli attori perché, nonostante la pandemia e la crisi generale, nonostante tutto stia morendo… stanno girando 150 film! Praticamente stanno lavorando tutti! Ci stiamo litigando i direttori della fotografia, attori, truccatori… Hanno tutti da fare, la produzione televisiva e cinematografica non ha mai lavorato così tanto come adesso. Tutti con le mascherine, tutti che ci tampioniamo 3 volte alla settimana. Presto, chi di noi è anziano e potrà permetterselo farà i vaccini. È tutto iper controllato. Però è difficile, perché vuoi un attore… Un conto è un film, ma se fai una serie… Otto puntate sono cinque mesi di lavorazione. Il 12 aprile dovremmo iniziare le riprese.

Ti sei mai trovato in una situazione del genere a livello produttivo?

No, mai, per me è la prima volta in due sensi. Una cosa è preparare un film e una cosa è preparare una serie. Un film è un universo controllabile, la serie è come realizzare otto film di 50 minuti, che se sposti un tassello da una parte… ti casca un ponticello dall’altra. Il metodo di lavoro di Ferzan è quello di rimettere in discussione ogni giorno la scena che si sta girando, quindi puoi immaginare come mi ritrovo io ogni mattina. Se mi smonta un mattoncino, non si rende conto che poi nell’ottava puntata io devo smontare un’architrave. Dovremo fargli un corso di preparazione, quasi un vaccino alla continenza creativa! Stiamo facendo una specie di squadra, una specie di Justice League: io, l’aiuto regista, la segretaria d’edizione, i produttori, la Disney, tutti intorno per dirgli: no, Ferzan, questo non puoi farlo, è tutto scritto qua! Lo dico scherzando eh, se ne renderà conto anche lui che quando fai un film giri un paio di scene al giorno, quando fai una serie ne giri cinque al giorno, per cui non è che ogni volta puoi riscrivere e rifare. Puoi cambiare qualche battuta.

Quando la vedremo?

Noi dovremmo consegnare tutto a dicembre 2021. Per cui nell’arco del 2022 dovrebbe andare in onda su Star in tutto il mondo, sottotitolata. Infatti noi quando monteremo, ogni pezzo dovremo sottotitolarlo in inglese e mandarlo a Londra. Anche quando giriamo, tutti i giornalieri dobbiamo sottotitolarli e mandarli a Londra, oltre che a Roma. Per cui quando io ho scritto queste sceneggiature, una volta scritte ho fatto la revisione come voleva Tilde Corsi (produttrice), la revisione dopo la prima lettura di Ferzan, la revisione dopo la lettura della Disney e poi sono arrivate tutte le note degli inglesi, poi la revisione dopo la lettura vera, quella a tavolino con Ferzan, e proprio l’altroieri ho fatto cinque ore con la segretaria d’edizione per capire tutti gli spostamenti di data… se era il giorno dopo, il giorno prima… In primissima stesura mi sono fatto aiutare da due sceneggiatori giovani, perché a 40 anni sono ancora giovani, Carlotta Corradi e Massimo Bacchini, che mi hanno dato un forte aiuto nella primissima stesura di quattro puntate. Poi però non mi hanno potuto seguire nelle mie corse dietro a Ferzan, perché io cercavo di farglielo leggere mentre lui correva da una pubblicità all’altra, da un’opera all’altra, da un impegno all’altro. E invece, adesso, la settimana subito dopo Pasqua dovremmo fare una bella lettura con tutti gli attori e lì il team degli sceneggiatori tornerà al completo per poi fare tutte le ultime revisioni.

[…] In tutto questo, devo concentrarmi al massimo su Le fate ignoranti, visto che la produzione durerà cinque mesi, metterci in mezzo la progettazione dei possibili seguiti di Non mi uccidere decisi prima ancora che il film esca, per cui magari ci riunciamo… E questo è un antidoto, così non mi concentro troppo su Ferzan!

La revisione inglese della serializzazione di un capolavoro italiano del 2001 che è molto importante per la storia italiana dell’epoca. Come può essere una revisione inglese?

Guarda, hanno fatto delle note molto sintetiche e molto interessanti, perché tendevano a stigmatizzare qualsiasi cosa non fosse politically correct. Nel film c’è una domestica filippina della protagonista, e lei faceva un paio di cose molto comiche e divertenti, e loro ci hanno detto di non fargliele fare perché si potrebbe arrabbiare la comunità filippina. Oppure la madre di Antonia è una molto razzista, diceva delle battute abbastanza pesanti, e un paio di quelle battute sono state tagliate per non rendere il personaggio antipatico. Detta così sembra una cosa censoria, invece loro volevano la libertà di un racconto di condivisione, uomini, donne, gay, lesbiche, etero, alternativi… un racconto molto queer che nelle serie tv ora è molto diffuso, si facesse attenzione a non essere troppo anni novanta, e cioè troppo spregiudicati all’interno. Avevano paura che certe cose che per noi sono estremamente normali potessero risultare eccessive. Quindi ci hanno chiesto di controllare meglio la gestione dei personaggi razzisti: per far vedere un personaggio razzista non dovevamo esagerare, non essere offensivi. E un’altra grande attenzione ce l’avevano sui rapporti, nel senso che mi hanno chiesto di aumentare un po’ di più il raporto amoroso tra moglie e marito, perché la prima puntata è tutta dedicata… Si vede molto di più il marito di Antonia.

Andrea Renzi va abbastanza via presto nel film…

Qui fa un po’ più di una puntata. E quindi in prima stesura c’era stato un privilegio del rapporto di lui con Michele, e meno vita casalinga con lei, quindi mi hanno fatto aggiungere qualche scena tra moglie e marito. Però loro avevano molto amato il film, l’hanno visto in occasione della proposta del progetto e gli è piaciuto molto il senso di una comunità di persone. Lo vedono come una storia di una grande amicizia tra un gruppo di persone che hanno una modalità di relazione molto aperta, frontale, anche violenta tra loro, e nonostante cavalchino tutti i segreti e i conflitti questo non porta mai a separazioni. Il gruppo se ne fa e dice di tutti i colori ma non si separa mai. Questo senso forte dell’unità è quello che li ha conquistati, almeno questa è l’impressione che ho avuto io.

La serie sarà prodotta da R&C Productions. Le fate ignoranti è uscito 20 anni fa, nel 2001. Scritto da Ferzan Özpetek e Gianni Romoli, aveva per protagonisti Margherita Buy e Stefano Accorsi (che vinsero il Nastro d’argento per le loro interpretazioni) e fu uno dei grandi successi cinematografici dell’anno.