Lost, ha debuttato sugli schermi di ABC quindici anni fa, e Michael Giacchino ha ora condiviso qualche ricordo e riflessione sull’importanza avuta nel panorama televisivo dalla serie creata da J.J. Abrams in occasione della messa in vendita, grazie a Mondo Vinyl, di un vinile dedicato a un concerto con le musiche dello show, esecuzione dal vivo registrata durante la tappa del tour dell’artista che si è svolta a Dublino, in Irlanda.

Intervistato da Nerdist, il compositore ha spiegato che cerca sempre di organizzare dei concerti di Lost e il motivo per cui ha deciso di realizzare l’album dal vivo:

Sembrava la cosa giusta da fare perché ho notato che quando realizziamo questi concerti le persone vengono da ogni parte del mondo: Sud Africa, Cina, Giappone, ovunque… E tuttavia, per quante persone riescono a essere presenti, c’è ancora un numero incredibilmente elevato di fan che non hanno i soldi per compiere il viaggio. Quindi abbiamo pensato di registrarlo e proporre un album.

Lost è ancora molto amato dagli spettatori e dalle persone coinvolte nella realizzazione della serie:

Ogni volta che facciamo un concerto, se c’è qualcuno del cast disponibile arriva e legge dei brani degli script. Sono sempre felici di rivisitare questo progetto che hanno realizzato, e non è qualcosa che si possa dire nei confronti di ogni titolo su cui si lavora. Per quanto riguarda l’anniversario, non ci avevo pensato molto oltre a ‘wow, sono passati così tanti anni dal momento in cui abbiamo lavorato a questa serie? Santo cielo!’. E ti rendi conto di come il tempo trascorra velocemente, ma ciò a cui penso di più è che si tratta di una delle serie più importanti a cui abbia lavorato.

Giacchino ha sottolineato che quando ha iniziato a collaborare con J.J. Abrams alle musiche della serie nessuno stava pensando all’impatto che avrebbe potuto avere sul mondo, solo a dare il meglio, obiettivo che ha richiesto anche il coinvolgimento di un’intera orchestra per incidere le musiche di ogni singolo episodio. Solo verso la fine dell’ultima stagione ci si è iniziati a rendere conto della popolarità dello show e dell’attenzione che stava ottenendo.
Michael si è ritrovato quindi alle prese con un progetto che l’ha impegnato in modo costante, dovendo creare temi musicali per ogni nuovo personaggio introdotto nel corso delle varie stagioni, spaziando per tematiche e atmosfere:

Si è trattato di una sfida creativa senza fine. Non era uno di quegli show in cui si poteva scrivere solo un insieme di musiche in occasione della prima stagione e poi usarle per ogni cosa, e non vorrei mai lavorare per quel tipo di show. Mi è piaciuta la sfida di poter continuare a sviluppare idee già esistenti e crearne di nuove per rappresentare la direzione che stava prendendo la storia, dove stava cercando di portarci e i nuovi personaggi che si incontravano o i luoghi inediti. Era importante per me che che la colonna sonora fosse realmente creativa per ognuno di questi elementi invece che proporre semplicemente della musica d’azione da usare più e più volte. Per me quell’approccio non è per nulla interessante, e non penso che avrebbe aiutato l’esperienza degli spettatori.

1-lost_soundtrack

Michael Giacchino ha poi parlato dei misteri che erano al centro della serie Lost:

Non ho mai voluto avere le risposte. Non ho mai letto uno script mentre stavo lavorando allo show perché volevo che la musica reagisse alle prime emozioni provate, come se la musica che state ascoltando fosse la mia prima reazione a quello che stavo guardando. E penso che per uno spettatore con uno show di questo tipo fosse realmente importante portarlo in quella situazione. Ho sempre pensato che se avessi saputo troppo avrei potuto rivelare qualcosa in modo inconsapevole e non volevo mai che la musica fosse consapevole di quanto stava per accadere. Ho sempre voluto poter reagire a quanto stava accadendo, in modo che quando dovevo occuparmi di un episodio potessi iniziare dall’inizio e poi proseguire fino alla fine. Non si trattava di una serie a cui pensare in anticipo. Ho pensato che avrebbe rovinato l’esperienza.

Giacchino ha inoltre aggiunto che non ha mai avuto a che fare con un blocco creativo:

Alle volte era emotivamente difficile perché lo show è così emozionante e si è molto coinvolti nelle storie e in quello che sta accadendo. Ma come compositore ho dovuto incarnare tutte queste emozioni mentre la stavo guardando ed è per me l’unico modo di rendere la musica onesta. Non so comporre musiche paurose. Devo essere realmente spaventato, triste o sorpreso. Quando devi avvicinarti a tutto questo materiale si è molto simili a un attore, quindi potrebbe essere emotivamente molto stancante.

L’artista ha inoltre rivelato che ogni volta che esegue dal vivo Oceanic 6 gli tornano sempre in mente le amicizie strette grazie allo show, le persone a cui è ancora molto legato e tutto quello che ha vissuto durante la realizzazione della serie. Un altro dei brani che ama particolarmente è LAX.

Che ne pensate delle dichiarazioni di Michael Giacchino di Lost? Lasciate un commento!

Fonte: Nerdist