I compromessi e le messinscene della dorata Hollywood sono al centro di The Arrangement, serie che ha debuttato a inizio marzo su E! e che vede Michael Vartan nel ruolo di Terence Anderson, a capo di una organizzazione chiamata Istituto della Mente Superiore. Il personaggio è anche mentore della star del cinema Kyle West (Josh Henderson), alle prese con una fittizia relazione sentimentale con Megan Morrison (Christine Evangelista), costruita a tavolino per motivi pubblicitari. Per Vartan, The Arrangement è stata un’opportunità ghiotta per dimostrare un lato del suo spettro interpretativo finora rimasto in ombra: come ha dichiarato in un’intervista a Collider, l’attore si è infatti spesso trovato a interpretare il ruolo del bravo ragazzo, e un personaggio come quello di Terence lo ha attratto proprio in virtù del suo lato oscuro.

“Quando penso a Terence, penso che ogni singola parola che dice sia attentamente calcolata. Non dice mai nulla a caso. C’è sempre una ragione per cui sta dicendo ciò che sta dicendo. Questo lo rende inafferrabile. Non sai mai se possa rivelarsi pericoloso, o cosa stia pianificando. Quindi, è decisamente più divertente da interpretare rispetto al ragazzo della porta accanto,” ha dichiarato Vartan, che non ha mancato di ricordare la propria esperienza sul set di Alias, serie di cui i fan continuano ad auspicare un sequel o un reboot.

“Fa ridere il fatto che, ogni volta che mi viene chiesto qualcosa a riguardo, le mie parole finiscano per trasformarsi in “Michael Vartan dice che vuole fare un reboot di Alias.” Prima di tutto: non sono mai, mai stato contattato da J.J. Abrams o da alcuno tra i produttori o gli autori della serie. Non è nei piani, a quanto ne so. Ma, in caso, credo che un film di Alias sia una via più semplice su cui procedere. Quel che dico sempre, scherzando ma con un fondo di verità, è che se ci dev’essere un reboot, è meglio che ci si sbrighi, perché non stiamo ringiovanendo. Non riesco a correre velocemente come facevo un tempo, e sono certo che Jennifer [Garner] si stancherebbe a correre per tutti quei corridoi, indossando diverse parrucche in ogni parte del mondo. Perciò sì, un film di Alias sarebbe divertente, ma non ho mai saputo nulla su eventuali piani in merito.”

Riguardo l’amore tuttora vivo per la serie ABC e la fedeltà dei fan, ancora speranzosi in un prosieguo, l’attore non è sembrato sorpreso. “È stato un grande show, principalmente perché all’epoca non c’erano molti personaggi femminili così tosti al centro di serie televisive. Quando la serie andò in onda, fu una sorta di nuovo fenomeno, e lei è stata grandiosa. Avere questa bellissima donna esperta di arti marziali e travestimento, con un’aura da fumetto, era fantastico. Penso che molti dei fan non siano rimasti soddisfatti dal finale, sembrava una conclusione troppo brusca. Ho adorato quella serie! Ciò che è buffo è che tutti pensano sia stato un successo, ma in realtà non è così. Non facevamo grandi numeri. Il nucleo di fan affezionati che avevamo era davvero fedele e appassionato, ma i nostri numeri reali non corrispondevano a quelli di un successo. Ne eravamo ben lontani. Siamo andati in onda in diverse sere della settimana in ogni stagione, cercando di trovare il nostro spazio ideale, eppure siamo stati battuti anche dalle repliche. Faccio questo lavoro da quasi 30 anni e posso dire che quella è stata probabilmente l’esperienza migliore che abbia mai fatto. Quando lavori 14 ore al giorno con le stesse persone, si crea una vera e propria famiglia. Sono ancora in contatto con molti membri del cast con cui ho avuto la fortuna di lavorare. Quindi sì, sarei bendisposto a partecipare a un reboot, ma non ho ancora sentito nulla a riguardo.”

Fonte: Collider